martedì, 25 Febbraio 2025
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I Topi Cercano di Rianimare i Compagni Incoscienti: Una Scoperta Sorprendente

Un nuovo studio ha rivelato che i topi “spettatori” cercano di rianimare i compagni incoscienti, suggerendo che la nostra tendenza naturale ad aiutare chi è in difficoltà affonda le sue radici profonde nell’eredità mammifera. Questa scoperta rivoluzionaria mette in luce comportamenti di “primo soccorso” tra roditori, mai studiati prima in modo dettagliato nei mammiferi di piccole dimensioni.

Tecniche di Soccorso Inaspettate tra i Roditori

I ricercatori della University of Southern California (USC), guidati dal neuroscienziato Wenjian Sun, hanno osservato un comportamento sorprendente: i topi tirano la lingua dei loro compagni incoscienti. Sebbene questo metodo possa sembrare grezzo rispetto al soccorso umano, si è dimostrato efficace nell’allargare le vie respiratorie, accelerando così la ripresa del topo privo di sensi.

Un altro studio recente ha confermato l’efficacia di questa tecnica, individuando un circuito neurale che collega il gesto di tirare la lingua a un risveglio rapido nei topi anestetizzati. Questa scoperta suggerisce l’esistenza di comportamenti di salvataggio neurologicamente radicati, analoghi a quelli osservati in mammiferi dal cervello più grande, come delfini ed elefanti, noti per intervenire quando un membro del loro gruppo è in pericolo.

Un Comportamento Consapevole o Semplice Istinto?

Gli studiosi, pur non potendo affermare con certezza che i topi abbiano un’intenzione cosciente di aiutare, sostengono che la ripetizione dei tentativi di rianimazione per cinque giorni consecutivi esclude la possibilità che si tratti di una semplice manifestazione di curiosità.

Inoltre, i topi erano più propensi a tentare la rianimazione di compagni a loro familiari rispetto a topi sconosciuti. Questo dato è stato interpretato come un segnale che i roditori non rispondono in modo riflessivo agli stimoli, ma valutano consapevolmente l’identità e l’importanza del soggetto prima di intervenire.

James Burkett, neuroscienziato dell’Università di Toledo, ha commentato:

“Questa preferenza verso i compagni noti indica che gli animali considerano aspetti specifici della situazione e dell’identità dell’altro individuo prima di rispondere.”

Esperimenti e Risultati: La Struttura dello Studio

Nel corso degli esperimenti, Sun e il suo team hanno esposto topi coscienti a compagni morti, incoscienti o immobili. Alcuni di questi compagni erano noti ai topi “soccorritori”, mentre altri erano completi estranei.

I risultati sono stati sorprendenti:

  • Nel 50% dei casi, i topi hanno estratto la lingua dei loro compagni incoscienti, portandoli a riprendersi e tornare a camminare molto prima rispetto a quelli lasciati soli.
  • In l’80% dei casi, i topi hanno rimosso oggetti posizionati dagli scienziati nella bocca dei compagni anestetizzati, dimostrando una capacità di intervento mirato per liberare le vie respiratorie.
  • Curiosamente, gli oggetti inseriti nel retto o nei genitali non hanno suscitato alcun interesse, suggerendo che l’attenzione dei topi si concentra principalmente sulle aree critiche per la sopravvivenza, come le vie respiratorie.

Secondo il fisiologo Li Zhang della USC,

“I topi iniziano con l’annusare e il pulire il compagno, per poi passare a un’interazione fisica molto intensa. Arrivano persino ad aprirgli la bocca e a tirargli fuori la lingua.”

Un Comportamento Radicato nella Storia Evolutiva dei Mammiferi

Questi comportamenti, simili a quelli osservati in mammiferi altamente intelligenti, dimostrano che l’istinto di soccorso potrebbe essere più diffuso tra le specie di quanto si pensasse. La scoperta di tecniche di “primo soccorso” nei topi suggerisce un’origine evolutiva condivisa tra i mammiferi, in cui la collaborazione e il supporto reciproco giocano un ruolo fondamentale nella sopravvivenza del gruppo.

Gli autori dello studio ritengono che ulteriori ricerche potrebbero aiutare a comprendere quanto sia profonda e sofisticata questa tendenza altruistica nei mammiferi, e se tali comportamenti possano essere considerati manifestazioni primordiali di empatia.

Fonte: Science Alert

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://sotutto.it
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per puro divertmento e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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