Efficienza degli antibiotici nel trattamento dell’appendicite acuta rispetto alla chirurgia
Un’importante ricerca internazionale ha recentemente pubblicato i suoi risultati sulla rivista scientifica The Lancet, confrontando l’efficacia degli antibiotici con la chirurgia nel trattamento dell’appendicite acuta. L’esperimento clinico APPY, guidato dal Dr. Shawn St. Peter dell’ospedale Children’s Mercy di Kansas City, ha coinvolto clinici-ricercatori di 11 ospedali pediatrici in tutto il mondo, tra cui la Dr.ssa Marianne Beaudin e il Dr. Nelson Piché del CHU Sainte-Justine e del Dipartimento di Chirurgia dell’Università di Montréal.
Condotto tra gennaio 2016 e dicembre 2021, lo studio ha coinvolto 936 pazienti di età compresa tra 5 e 16 anni, sospettati di avere un’appendicite non perforante. I giovani partecipanti sono stati assegnati casualmente a ricevere un trattamento con antibiotici per via endovenosa o a sottoporsi a un’appendicectomia. L’obiettivo era confrontare i tassi di fallimento delle due opzioni terapeutiche.
Per quanto riguarda l’appendicectomia, si parlava di fallimento quando l’appendice risultava normale durante l’intervento (7% dei casi). Invece, il trattamento con antibiotici era considerato fallimentare se si rendeva necessaria un’appendicectomia entro un anno (34% dei casi).
Risultati e implicazioni per il trattamento
I risultati hanno mostrato che, sebbene gli antibiotici permettano un recupero più rapido, presentano un tasso di fallimento superiore di oltre il 20% rispetto alla chirurgia, oltre a comportare una degenza ospedaliera più lunga. “Circa un terzo dei pazienti trattati con antibiotici deve comunque sottoporsi a un’appendicectomia entro l’anno successivo, spesso nei primi 100 giorni”, spiega la Dr.ssa Beaudin, chirurga pediatrica al CHU Sainte-Justine e professoressa all’UdeM. Questo è cruciale da sapere, poiché alcune ricerche su scala più piccola sostenevano che gli antibiotici avessero un’efficacia equivalente alla chirurgia, ma non è così.
Questi risultati sono fondamentali per supportare le decisioni cliniche e guidare le discussioni tra il bambino, i genitori e il team medico. “Conoscere i tassi di fallimento di ciascuna opzione permetterà ai medici di discutere il trattamento basandosi su dati concreti e alle famiglie di fare scelte informate”, sottolinea il Dr. Piché, anch’egli chirurgo pediatrico al CHU Sainte-Justine e professore all’Università di Montréal.
Fonte: Techno Science
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