Una corsa contro il tempo per battere le tasse
Qualche giorno fa, mentre tutti cercavano un piano B per affrontare l’imminente entrata in vigore dei dazi di Donald Trump, Apple ha preso una decisione audace: ha ordinato diversi aerei per rifornire urgentemente gli Stati Uniti di iPhone. Oggi apprendiamo che sei aerei cargo sono decollati dall’India, trasportando 600 tonnellate di iPhone, equivalenti a 1,5 milioni di smartphone, verso gli Stati Uniti. Apple non ha aspettato l’ultimo minuto. Secondo informazioni ottenute da Reuters, Cupertino ha affittato in gran segreto sei aerei cargo dall’aeroporto di Chennai, in India, per anticipare l’entrata in vigore dei nuovi dazi, che hanno raggiunto il 125% ieri. Solo uno di questi voli è avvenuto questa settimana, poco prima della scadenza fissata dall’amministrazione americana.
Un segnale forte per la produzione indiana
Questo inedito balletto aereo mette in luce la crescente importanza dell’India nella strategia industriale di Apple. Da diversi anni, l’azienda ha diversificato la sua produzione al di fuori della Cina, e le tensioni commerciali non fanno che accelerare questo processo. Con queste spedizioni dell’ultimo minuto, Apple cerca di garantire i suoi stock sul suo primo mercato mondiale, mentre la domanda potrebbe essere influenzata da futuri aumenti di prezzo se la situazione tariffaria dovesse persistere.
Un equilibrio fragile da mantenere
Resta da vedere quanto a lungo Apple potrà sostenere questo tipo di logistica costosa ed energivora. Sebbene l’India si stia affermando progressivamente come un’alternativa credibile alla Cina, i volumi prodotti sono ancora lontani da quelli storicamente garantiti da Foxconn sul territorio cinese. Nel frattempo, questi voli speciali rappresentano un chiaro segnale dell’agilità (e dell’ansia) dei giganti della tecnologia di fronte alla geopolitica, e Apple è determinata a non farsi cogliere di sorpresa una seconda volta.
Apple batte i nuovi dazi
Per rispettare le scadenze, Apple avrebbe chiesto alle autorità indiane di ridurre il tempo delle formalità doganali a sei ore, rispetto alle 30 ore abituali. Un trattamento espresso degno di un’operazione militare, simile a quello che Apple applica già in alcuni aeroporti cinesi. “Apple voleva battere sul tempo i nuovi dazi”, spiega una fonte vicina al dossier a Reuters. Secondo le stime, ogni aereo trasportava 100 tonnellate di iPhone, ovvero circa 250.000 unità per volo. Con sei aerei, si tratta quindi di quasi 1,5 milioni di iPhone in viaggio verso gli Stati Uniti.
Fonte: Mac4ever
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