Google sta aggiornando il modo in cui vengono mostrati gli annunci nelle ricerche. Con la nuova interfaccia, i risultati sponsorizzati saranno raggruppati in una sezione chiaramente etichettata come “Sponsored”, in modo che diventi evidente che si tratta di contenuti a pagamento, non risultati organici.
Ma la vera novità è che questa sezione sponsorizzata potrà essere collassata tramite un pulsante “Hide Sponsored Results” (“nascondi risultati sponsorizzati”). Premendo quel pulsante, l’utente può far scomparire la sezione di annunci e vedere solo i risultati SEO “puri” e (quando presenti) gli overviews AI.
L’aggiornamento è in rollout globale, su desktop e mobile, e riguarda anche gli annunci Shopping. Google conferma che l’app AI Overview (quando presente) non è interessata da questa modifica: rimane tra i risultati, sopra o sotto la sezione sponsorizzata.
Questa scelta indica che Google sta cercando di dare più trasparenza ed equità all’esperienza di ricerca. Gli utenti che non gradiscono vedere annunci invadenti avranno una via per “ripulire” la pagina. Allo stesso tempo, Google difende la presenza dell’advertising, rendendolo visibile e consentendo comunque che gli annunci, se voluti dall’inserzionista, appaiano.
Dove si inserisce questa novità nel panorama tech
- Maggiore trasparenza e credibilità
Fare in modo che “Sponsored” sia visibile e collassabile riduce il rischio che gli utenti confondano annunci con risultati organici. È un passo verso una ricerca più onesta e meno “mascherata”. - Equilibrio tra utenti e inserzionisti
Google non elimina la pubblicità: semplicemente la distingue meglio e la rende opzionale (almeno visivamente). Chi vuole vedere i risultati sponsorizzati potrà farlo; chi preferisce evita distrazioni. - Sfida per SEO e AI
Se gli annunci possono essere nascosti, la pressione sul SEO (ottimizzazione naturale) e sui contenuti affidabili cresce. I siti ben posizionati e le fonti genuine diventano ancora più centrali.
Anche l’AI Overview (quando Google la mostra) diventa un ponte fondamentale tra domanda e risposta, al di fuori delle logiche di monetizzazione diretta. - Impatto sugli inserzionisti
Le campagne dovranno essere ancora più mirate e convincenti, visto che una parte di utenti potrebbe nasconderle. Il valore dell’annuncio “ben fatto” sale: deve emergere da qualità, non solo da budget.
Considerazioni finali
La funzione “Hide Sponsored Results” di Google Search è un gesto audace: da un lato rafforza la fiducia dell’utente, dall’altro sfida l’equilibrio centrale che sostiene il modello di business di Google stesso.
In un mercato dove sempre più persone considerano gli annunci online fastidiosi o invadenti, dare la possibilità di nasconderli è una mossa tattica e simbolica. Serve a ricordare: la ricerca non è solo prodotto, è relazione. E la qualità del risultato è ciò che conta davvero — sia per l’utente che per chi produce contenuti.
Personalmente, vedo questa modifica come un’evoluzione salutare. Se usi spesso Google per lavoro o studio, potresti apprezzare la possibilità di “pulire” la pagina e concentrarti su fonti affidabili — senza distrazioni pubblicitarie estranee al contesto. È un’innovazione nella UX che sposta nuovamente il baricentro verso l’utente.
Ricevi le ultime attualità sul mondo tech!



