lunedì, 17 Novembre 2025
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I fisici hanno appena escluso che l’universo sia una simulazione

Una nuova prospettiva sulla teoria del tutto

Una questione che ha affascinato i fisici per decenni potrebbe finalmente trovare una risposta, anche se non quella che molti si aspettavano.

Un gruppo di fisici, guidato da Mir Faizal dell’Università della British Columbia, ha condotto un’analisi approfondita della teoria attuale, giungendo alla conclusione che non esiste una “teoria del tutto” universale che possa conciliare perfettamente la relatività generale con la meccanica quantistica. Almeno, non una teoria di tipo algoritmico.

Questo implica che l’universo non può essere una simulazione, poiché tali simulazioni richiederebbero un funzionamento algoritmico.

La sfida della gravità quantistica

La relazione complessa tra il tessuto continuo dello spazio-tempo e la dualità della meccanica quantistica rappresenta una delle sfide più grandi nella comprensione dell’universo.

Sebbene sappiamo che l’universo funziona, la matematica utilizzata per descrivere ciascun dominio crolla quando viene applicata all’altro.

I fisici hanno cercato a lungo una soluzione matematica, nota come gravità quantistica o teoria del tutto, che permetta una transizione fluida tra la relatività generale e la teoria quantistica.

Limiti delle teorie attuali

Faizal e il suo team hanno esaminato i tentativi più noti di risolvere questi problemi, come la teoria delle stringhe e la gravità quantistica a loop. Queste teorie suggeriscono che lo spazio-tempo e i campi quantistici emergano da una base di pura informazione, un concetto descritto dal fisico teorico John Wheeler come “it from a bit”. Tuttavia, il team di Faizal sostiene che ci sono valide ragioni per cui “l’it” non può derivare dai “bits”.

Oltre il calcolo algoritmico

Utilizzando teoremi matematici relativi all’incompletezza e all’indefinibilità, il team dimostra che una descrizione della realtà pienamente coerente e completa non può essere raggiunta solo attraverso il calcolo.

Secondo Faizal, è necessaria una comprensione non algoritmica, che per definizione va oltre il calcolo algoritmico e quindi non può essere simulata.

Considerazioni finali

Questa nuova prospettiva sulla teoria del tutto ci invita a ripensare le nostre aspettative riguardo alla comprensione dell’universo. Sebbene l’idea di una teoria unificata sia affascinante, potrebbe essere necessario accettare che la realtà fisica non possa essere completamente descritta da un modello algoritmico.

Questo apre la strada a nuove possibilità di ricerca e comprensione, spingendo i confini della scienza oltre le attuali limitazioni computazionali. Come appassionato di tecnologia e scienza, è entusiasmante vedere come queste scoperte possano influenzare il nostro modo di concepire l’universo e il nostro posto al suo interno.

Fonte: Science Alert​

articolo originale

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://it.linkedin.com/in/salmacri
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per passione e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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