domenica, 20 Aprile 2025
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Il buco nero supermassiccio Ansky si è appena risvegliato

Un buco nero supermassiccio che era rimasto inattivo per decenni si è recentemente risvegliato in una galassia lontana. Questa improvvisa attivazione offre un’opportunità unica per studiare in diretta il comportamento di questi giganti cosmici.

Situata a 300 milioni di anni luce, la galassia SDSS1335+0728 ospita al suo centro un buco nero chiamato Ansky. Dopo un lungo periodo di inattività, Ansky ha iniziato a emettere flash di raggi X di un’intensità mai vista prima. Le prime emissioni sono state rilevate alla fine del 2019, segnando l’inizio di una serie di osservazioni senza precedenti.

Gli scienziati hanno utilizzato diversi telescopi spaziali, tra cui XMM-Newton dell’ESA e Swift della NASA, per monitorare l’evoluzione di Ansky. I dati rivelano eruzioni quasi periodiche (QPE) di energia e durata eccezionali. Questi fenomeni, ancora poco compresi, potrebbero mettere in discussione i modelli attuali sull’accrescimento di materia da parte dei buchi neri.

Il team internazionale, guidato da Lorena Hernández-García, ha pubblicato i suoi risultati su Nature Astronomy. Le osservazioni suggeriscono che Ansky non ha distrutto una stella per formare il suo disco di accrescimento. Invece, il gas circostante potrebbe alimentare direttamente il buco nero, provocando shock energetici che generano i flash di raggi X.

Le eruzioni di Ansky sono dieci volte più lunghe e luminose rispetto a quelle osservate altrove. La loro periodicità di circa 4,5 giorni mette in difficoltà le spiegazioni attuali. Joheen Chakraborty, membro del team, sottolinea che queste caratteristiche estreme spingono i modelli teorici ai loro limiti.

Questa ricerca apre nuove prospettive sulla formazione delle QPE e il loro legame con le onde gravitazionali. La missione LISA dell’ESA, prevista per gli anni 2030, potrebbe rilevare queste onde e completare le osservazioni in raggi X. Erwan Quintin, astronomo dell’ESA, insiste sull’importanza di questi dati per comprendere il comportamento dei buchi neri.

Ansky continua a essere monitorato attentamente dagli astronomi. La sua evoluzione potrebbe rivelare meccanismi ancora sconosciuti dell’attività dei buchi neri. Questa scoperta ricorda che l’universo nasconde sempre fenomeni capaci di sorprendere anche gli scienziati più esperti.

Che cos’è un’eruzione quasi periodica (QPE)?

Le QPE sono flash di raggi X emessi a intervalli regolari da alcuni buchi neri. Questi eventi rimangono in gran parte misteriosi. Potrebbero derivare dall’interazione tra un piccolo oggetto celeste e il disco di accrescimento di un buco nero. Le QPE durano generalmente alcune ore e si ripetono ogni pochi giorni.

 

Fonte: Techno Science

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Julie Maddaloni
Julie Maddaloni
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