Le voci di una collaborazione sempre più stretta tra Apple e Google nel campo dell’intelligenza artificiale si fanno sempre più concrete. In un’intervista recente, il CEO di Google, Sundar Pichai, ha dichiarato apertamente di essere in trattativa con Apple per portare Gemini, il suo potente modello AI, su iOS 19.
Gemini dentro iPhone? L’obiettivo è chiudere l’accordo entro l’estate
Pichai ha spiegato che l’intento è di raggiungere un accordo entro la metà del 2025, probabilmente in vista della WWDC, dove Apple dovrebbe svelare ufficialmente le principali novità di iOS 19. Sebbene l’integrazione non sia ancora confermata, il tono delle dichiarazioni suggerisce che le trattative sono a buon punto.
Secondo le prime ipotesi, Gemini non sostituirebbe Siri, ma verrebbe offerto come motore AI alternativo o integrato in alcuni flussi di lavoro, come assistenza nei testi, riassunti, traduzioni e creazione di contenuti.
Perché Apple dovrebbe integrare Gemini?
Apple, da tempo focalizzata sulla privacy e sulle soluzioni on-device, sembra aver riconosciuto che alcune funzionalità AI avanzate richiedono l’uso di modelli cloud-based. In quest’ottica, un’integrazione selettiva di Gemini permetterebbe di ampliare le possibilità offerte da iOS 19, senza compromettere l’identità del sistema.
L’accordo potrebbe seguire una logica simile a quella usata per Google come motore di ricerca predefinito in Safari, dove Apple monetizza mantenendo il controllo sull’esperienza utente.
Cosa cambierà per gli utenti?
Se l’integrazione andrà in porto, gli utenti di iPhone potrebbero trovarsi con:
- Una funzione “Scrivi con AI” potenziata da Gemini.
- Suggerimenti intelligenti più accurati in Mail, Messaggi, Note e Pages.
- Opzioni AI cloud per chi ha abbonamenti premium a Gemini o Google One.
- Risposte vocali e trascrizioni più rapide e naturali.
Resta da chiarire quali dati saranno inviati ai server Google e come Apple proteggerà la privacy. È probabile che ogni funzione venga attivata solo con consenso esplicito, mantenendo separati i modelli AI locali (di Apple) e quelli cloud (di Google).
Una mossa che cambia lo scenario dell’AI mobile
Con Samsung già attiva nell’integrare Gemini sui Galaxy S24 e Pixel AI profondamente legato a Gemini su Android, Apple sembra pronta a rispondere con una strategia ibrida: AI locale + AI cloud opzionale. Questo modello potrebbe diventare il nuovo standard per gli smartphone di fascia alta.
La WWDC 2025 sarà con ogni probabilità il palcoscenico dove Apple chiarirà il suo approccio all’intelligenza artificiale e se Gemini sarà davvero uno dei protagonisti di iOS 19.
Scheda Riepilogativa – iOS 19 & Google Gemini
Vantaggi potenziali per gli utenti
+ Assistente AI più potente
Gemini è uno dei modelli di linguaggio più avanzati al mondo: potrebbe offrire testi, riassunti e traduzioni molto più accurati di Siri.
+ Integrazione con app native Apple
Possibile supporto a Note, Messaggi, Mail, Pages per suggerimenti e completamenti intelligenti contestuali.
+ Scrittura assistita in stile ChatGPT
Utenti potrebbero accedere a strumenti creativi (scrittura email, creazione contenuti) direttamente da tastiera o comando vocale.
+ Approccio ibrido intelligente
Apple userebbe Gemini per attività più complesse lasciando le attività base a modelli on-device, preservando prestazioni e privacy.
Possibili criticità da considerare
– Privacy dei dati in cloud
L’uso di Gemini implica l’invio dei dati a server Google. Apple dovrà assicurare trasparenza e controllo totale all’utente.
– Integrazione “non nativa”
Siri resterebbe probabilmente l’assistente primario. Gemini potrebbe restare una funzione accessoria, con alcune limitazioni d’interfaccia.
– Accesso vincolato ad abbonamenti?
Funzioni più potenti (es. generazione immagini, ricerca avanzata) potrebbero richiedere Gemini Advanced o Google One, creando disuguaglianze tra utenti.
Scenari possibili a partire da iOS 19
Scenario 1: Gemini integrato nei flussi di scrittura
Accesso diretto a suggerimenti e risposte da Gemini in tastiera, Mail e Note, come “AI Writing Assistant”.
Scenario 2: Gemini come opzione in Siri
Possibilità di scegliere Gemini come “motore secondario” per risposte avanzate, simile alla selezione del motore di ricerca.
Scenario 3: Gemini disponibile via app separata (come Bard)
Funzionalità integrate solo parzialmente, con app dedicata in stile ChatGPT, integrata tramite API condivise.
Scenario 4: Gemini riservato solo ad alcuni modelli
Possibile esclusione dei dispositivi meno recenti (es. sotto iPhone 16), a causa dei requisiti hardware e di sicurezza.
Fonte: MacRumors
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