I medici sono spesso celebrati come eroi, ma sono umani come tutti noi. Un nuovo studio preoccupante negli Stati Uniti ha rilevato che le dottoresse affrontano un rischio particolarmente elevato di suicidio. Rispetto alla popolazione generale, le dottoresse avevano il 53% di probabilità in più di morire per suicidio tra il 2017 e il 2021, secondo i ricercatori dell’Università della California San Diego, del Barnes Jewish Hospital e della Northeastern University. Al contrario, i medici maschi avevano il 16% di probabilità in meno di morire per suicidio rispetto alla popolazione generale nello stesso periodo.
Il suicidio non è sempre il risultato di problemi di salute mentale, ma i suicidi tra i medici inclusi nello studio erano legati a maggiori probabilità di umore depresso, problemi di salute mentale e stress legato al lavoro. Le lunghe ore, le alte pressioni, le decisioni di vita o di morte e i cambiamenti onerosi nel sistema sanitario mettono un’enorme pressione sui medici, quindi non sorprende che gli studi abbiano trovato che i medici sperimentano tassi più elevati di insoddisfazione della vita, burnout, sintomi depressivi, uso di sostanze e, possibilmente, suicidio.
Uno degli studi più citati sui tassi di suicidio tra i medici è una meta-analisi internazionale che ha rilevato che sia i medici maschi che le dottoresse sperimentano tassi elevati rispetto alla popolazione generale. Tuttavia, questa revisione includeva solo pochi studi dagli Stati Uniti e il suo campione di dottoresse era limitato. Alcuni dati dagli Stati Uniti suggeriscono che i tassi di suicidio potrebbero essere più alti tra le dottoresse. Questo nuovo studio supporta tali risultati. Ha confrontato un totale di 448 medici (quasi l’80% dei quali erano maschi) con oltre 97.000 non-medici nella popolazione generale (con lo stesso rapporto di maschi e femmine), distribuiti in 30 stati e Washington, DC.
Nel 2017, le dottoresse avevano un rischio di suicidio sorprendentemente più alto dell’88% rispetto alle donne nella popolazione generale. La forma più frequente di suicidio per le dottoresse era l’avvelenamento. Nel 2020, c’è stata una diminuzione del tasso di suicidio tra le dottoresse, ma questo miglioramento potrebbe essere dovuto a una sottostima da parte di un sistema medico sovraccarico.
Durante i primi mesi della pandemia di COVID-19, la salute mentale dei medici è stata significativamente impattata. Uno studio ha rilevato che l’87% dei medici di emergenza ha riferito di sentirsi più stressato a causa della pandemia, eppure il 45% non si sentiva a proprio agio nel cercare trattamento se necessario. Proprio in quell’anno, una dottoressa di emergenza di nome Lorna Breen è morta per suicidio dopo aver vissuto un crollo a causa del suo lavoro in prima linea durante la pandemia. Breen aveva paura di chiedere aiuto perché temeva di perdere la sua licenza medica.
Fonte: Science Alert
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