mercoledì, 12 Marzo 2025
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Le Emissioni di Gas Serra Minacciano il Futuro dell’Orbita Terrestre Bassa, Avvertono gli Scienziati

Il rilascio continuo di gas serra nell’atmosfera terrestre potrebbe aumentare la longevità dei detriti spaziali in orbita bassa, secondo un nuovo studio. In uno scenario di alte emissioni, ciò potrebbe comportare una drastica riduzione del numero di satelliti che possono operare in sicurezza in orbita bassa entro il 2100, limitando significativamente ciò che l’umanità può mettere in orbita attorno al nostro pianeta, per evitare di innescare una cascata di collisioni sempre più frequenti, nota come sindrome di Kessler.

“Il cambiamento climatico e l’accumulo di detriti orbitali sono due questioni urgenti di preoccupazione globale che richiedono un’azione unificata,” scrive un team guidato dall’ingegnere aeronautico William Parker del Massachusetts Institute of Technology (MIT). “Comprendere e rispettare l’influenza che l’ambiente naturale ha sulla nostra capacità collettiva di operare in orbita bassa è fondamentale per prevenire lo sfruttamento di questo regime e proteggerlo per le generazioni future.”

Lo spazio è piuttosto vasto, ma la quantità di esso che possiamo utilizzare per le operazioni satellitari attorno alla Terra è piuttosto limitata. Ci sono solo un certo numero di oggetti che possiamo mettere in orbita, tra altitudini di circa 200 e 1.000 chilometri, prima che le condizioni diventino pericolose.

Quando lo spazio in orbita bassa raggiunge una certa capacità, diventa così affollato che le collisioni diventano inevitabili; queste collisioni frantumano gli oggetti coinvolti, riempiendo la regione con più pezzi di detriti spaziali, su traiettorie incontrollabili e imprevedibili che, a loro volta, rendono l’orbita bassa sempre più instabile. Questo scenario è noto come sindrome di Kessler.

Un aspetto noto dell’orbita bassa è che la sua capacità può cambiare a seconda dei fattori che influenzano l’atmosfera terrestre. Ad esempio, durante il massimo solare, quando il Sole è attivo con flare ed eruzioni, i satelliti hanno più difficoltà a rimanere in orbita. Questo perché l’aumento di energia dal Sole espande l’atmosfera, aumentando la resistenza sperimentata dai satelliti in orbita bassa.

Lo stato attuale del clima terrestre non ha precedenti registrati. Le conseguenze del volume enorme di emissioni antropogeniche di gas serra sull’orbita bassa non sono state esplorate in dettaglio. Sappiamo che questi gas causano il restringimento della termosfera, lo strato di atmosfera tra altitudini di circa 85 e 600 chilometri.

Parker e i suoi colleghi hanno cercato di colmare questa lacuna di conoscenza. Hanno utilizzato modelli atmosferici per determinare il carico di satelliti che l’orbita bassa potrebbe supportare nell’anno 2100 sotto diversi scenari di emissioni.

Hanno scoperto che la diminuzione della densità della termosfera, che si verifica con l’aumento delle emissioni di gas serra, riduce anche la resistenza sperimentata dai satelliti. La Stazione Spaziale Internazionale orbita a un’altitudine compresa tra 370 e 460 chilometri.

 

Fonte: Science Alert

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://sotutto.it
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per puro divertmento e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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