Comprendere l’iperfagia bulimica: un disturbo alimentare comune ma poco riconosciuto
Iperfagia bulimica è il disturbo alimentare più comune, ma sorprendentemente due adulti su tre non sono in grado di riconoscerne le manifestazioni principali. Questo è quanto emerge da un recente articolo pubblicato nel Journal of Eating Disorders. La scarsa conoscenza e i pregiudizi legati al sovrappeso e all’obesità contribuiscono alla stigmatizzazione delle persone affette da questo disturbo mentale, secondo i ricercatori dell’Università Laval.
La professoressa Marilou Côté, prima autrice dello studio e docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione, ricorda che circa il 2,8% delle persone soffrirà di iperfagia bulimica nel corso della vita. Questo disturbo, noto anche come accessi iperfagici, si manifesta con episodi intensi di consumo eccessivo di cibo accompagnati da una sensazione di perdita di controllo. Gli episodi durano generalmente meno di due ore, ma possono verificarsi più volte alla settimana, generando sentimenti di vergogna e colpa.
A differenza della bulimia, l’iperfagia bulimica non è associata a comportamenti compensatori come l’uso di lassativi, il vomito o l’esercizio fisico eccessivo. Questo disturbo è spesso collegato a problemi fisici come il sovrappeso (32% dei casi), l’obesità (42% dei casi) e il diabete di tipo 2, oltre a problemi di ansia e depressione. “Le persone che ne soffrono provano molta sofferenza”, sottolinea Marilou Côté, che ha osservato gli effetti negativi di questa condizione nella sua pratica clinica come psicologa specializzata in disturbi alimentari.
Per valutare la conoscenza e i pregiudizi sull’iperfagia bulimica nella popolazione del Quebec, la professoressa Côté e tre colleghi hanno condotto un’indagine online a cui hanno partecipato 894 adulti. Inizialmente, i partecipanti hanno letto un breve testo che descriveva la situazione di una giovane donna con le principali manifestazioni dell’iperfagia bulimica. Dovevano poi scegliere, da una lista di 11 opzioni, quale ritenevano fosse il problema principale della giovane donna. Il risultato? Solo una persona su tre ha identificato correttamente il caso di iperfagia bulimica.
Successivamente, tutti i partecipanti hanno ricevuto informazioni su questo disturbo alimentare e hanno risposto a domande per rilevare i loro pregiudizi. Questo studio evidenzia l’importanza di aumentare la consapevolezza e l’educazione su un disturbo così diffuso ma poco riconosciuto.
Fonte: Techno Science
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