Una nuova generazione di memoria informatica potrebbe essere alle porte. Un team di ricercatori giapponesi ha sviluppato una variante avanzata della tecnologia MRAM (Magnetoresistive Random Access Memory) che promette di rivoluzionare le prestazioni e l’efficienza energetica nei dispositivi elettronici di domani.
Cos’è la MRAM e perché è così promettente?
La MRAM è una memoria non volatile: può conservare i dati anche in assenza di alimentazione elettrica, proprio come una memoria flash, ma con velocità e durata simili alla RAM tradizionale. Questo la rende ideale per applicazioni che richiedono affidabilità, rapidità e basso consumo, come i dispositivi mobili, i sistemi spaziali e i computer industriali.
A differenza della DRAM, che necessita di aggiornamenti continui per mantenere i dati, la MRAM utilizza giunzioni magnetiche per immagazzinare informazioni, resistendo anche a condizioni ambientali estreme come le radiazioni.
Il problema storico della MRAM? Il consumo in scrittura
Finora, uno dei principali ostacoli all’adozione su larga scala della MRAM era il suo alto consumo energetico durante le operazioni di scrittura. La magnetizzazione delle celle richiedeva molta energia, limitandone l’efficienza rispetto ad altre tecnologie.
La svolta: una struttura multiferroica con strato di vanadio
I ricercatori giapponesi hanno superato questa barriera grazie a una struttura multiferroica eterogenea. Il cuore dell’innovazione è una sottile pellicola di vanadio posizionata tra materiali ferroelettrici e piezoelettrici. Questo strato consente di stabilizzare la direzione della magnetizzazione, un aspetto critico per mantenere l’informazione in modo stabile.
Grazie a questa architettura, la scrittura dei dati avviene tramite campi elettrici, con una drastica riduzione del consumo energetico e senza necessità di alimentazione costante per mantenere i dati.
Velocità, efficienza e resistenza: un mix vincente
Il nuovo prototipo ha dimostrato che:
- La direzione magnetica può essere invertita con un impulso elettrico, mantenendosi stabile nel tempo.
- Le operazioni di scrittura sono più rapide e meno energivore.
- La struttura offre una migliore durabilità rispetto alle MRAM tradizionali.
Anche se lo studio non ha ancora affrontato il problema dell’usura nel tempo (tipico dei dispositivi a commutazione elettrica), i risultati sono estremamente promettenti.
MRAM: il ponte tra RAM e archiviazione?
Con questo progresso, la MRAM potrebbe davvero diventare la “memoria universale” tanto cercata dall’industria tech: veloce, durevole, efficiente, stabile e resistente. Un componente perfetto per i futuri PC, smartphone, satelliti, server e persino dispositivi edge AI.
Fonte: Techno Science
Ricevi le ultime attualità sul mondo tech!