domenica, 16 Marzo 2025
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Perché gli uomini sono più colpiti dalla malattia di Parkinson

Un meccanismo immunitario svela perché il morbo di Parkinson colpisce più gli uomini

Una recente ricerca ha portato alla luce un meccanismo immunitario che potrebbe spiegare la maggiore incidenza del morbo di Parkinson negli uomini rispetto alle donne. Questa scoperta apre nuove prospettive per strategie terapeutiche e diagnostiche innovative. Il morbo di Parkinson, una patologia neurodegenerativa, colpisce più frequentemente gli uomini. Gli scienziati del La Jolla Institute for Immunology (LJI) hanno identificato una risposta autoimmune che coinvolge la proteina PINK1, offrendo una possibile spiegazione per questa disparità. I loro studi, pubblicati su The Journal of Clinical Investigation, suggeriscono che le cellule immunitarie attaccano i neuroni che esprimono questa proteina, causando infiammazione e degenerazione.

Il ruolo inaspettato della proteina PINK1

La PINK1 è una proteina cruciale per il corretto funzionamento dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule. Normalmente, aiuta a regolare l’equilibrio energetico dei neuroni, garantendo la loro sopravvivenza e funzionamento ottimale. Tuttavia, in alcuni pazienti affetti dal morbo di Parkinson, questa proteina diventa bersaglio di una risposta immunitaria inappropriata, scatenando una serie di reazioni dannose. I ricercatori hanno scoperto che i linfociti T, cellule immunitarie incaricate di proteggere l’organismo, identificano erroneamente la PINK1 come una minaccia. Queste cellule attaccano quindi i neuroni che esprimono la proteina, provocando infiammazione e degenerazione progressiva delle cellule cerebrali. Questo meccanismo autoimmune potrebbe avere un ruolo centrale nello sviluppo e nella progressione del morbo di Parkinson.

Una differenza significativa tra i sessi

Un’osservazione sorprendente riguarda la differenza tra i sessi. Gli uomini affetti dal morbo di Parkinson mostrano un aumento sei volte maggiore dei linfociti T specifici per la PINK1 rispetto agli uomini sani. Le donne, invece, presentano un aumento di queste cellule T di solo 0,7 volte. Questa divergenza potrebbe spiegare in parte perché gli uomini hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la malattia, sottolineando l’importanza dei fattori immunitari in questa patologia.

Implicazioni per la diagnosi e il trattamento

La scoperta di questa risposta immunitaria diretta contro la proteina PINK1 apre nuove prospettive per la diagnosi precoce del morbo di Parkinson. Rilevando la presenza di linfociti T specifici per la PINK1, i medici potrebbero identificare i pazienti a rischio prima della comparsa dei sintomi, permettendo interventi tempestivi e mirati.

 

Fonte: Techno Science

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Julie Maddaloni
Julie Maddaloni
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