lunedì, 17 Novembre 2025
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Quello che Apple non ti dice su Siri

Secondo alcune segnalazioni recenti, Apple conta di lanciare una versione nuova e potenziata di Siri — integrata nella suite di Apple Intelligence — con l’aggiornamento iOS 26.4 all’inizio del 2026.
Ma internamente non tutto filerebbe liscio: alcuni ingegneri avrebbero espresso «preoccupazioni» sullo stato attuale del software, suggerendo che la performance non sarebbe all’altezza delle aspettative.

Il contesto

Apple aveva annunciato diversi miglioramenti importanti per Siri già da un po’: contesto personale, consapevolezza sullo schermo, capacità di agire nelle app.
Poi però quei cambiamenti sono stati rimandati. Secondo le indiscrezioni, il team di sviluppo avrebbe deciso che il progetto non rispettava gli standard qualitativi, con ripercussioni sul calendario.
Ora ci troviamo con un nuovo target — iOS 26.4 — ma anche con questioni interne da risolvere.

Le tre sfide principali individuate

  1. Performance e affidabilità — Alcuni tester interni segnalano che Siri, nella build anticipata di iOS 26.4, non stia dando risultati «di livello Apple», soprattutto in compiti complessi.
  2. Modelli AI on-device vs cloud — Apple sembra stia sperimentando due approcci: uno basato su modelli che girano direttamente sul dispositivo, l’altro su calcolo in cloud (in alcuni casi con tecnologie esterne). La biforcazione potrebbe influenzare tempi, prestazioni e privacy.
  3. Pressione esterna e ritardi — La concorrenza (chatbot, modelli generativi, assistenti smart) non dorme, e Apple è sotto pressione per non restare indietro. Nel frattempo, la comunicazione pubblica ha già promosso Siri/Machine Intelligence in modo importante, aumentando le aspettative.

Cosa significa per gli utenti

  • Se stai usando un iPhone o iPad oggi, Siri continuerà a funzionare come al solito: le grandi novità sono in arrivo, non ancora nelle release pubbliche.
  • Ma se pensavi che l’aggiornamento imminente risolvesse subito tutte le lacune dell’assistente, è bene moderare le aspettative: Apple stessa sembrerebbe volersi prendere tempo per «fissare» l’architettura di base.
  • Per chi sviluppa o integra app nell’ecosistema Apple: ci sarà da tenere d’occhio come le API di Apple Intelligence e Siri evolveranno, e quali limiti (o opportunità) emergeranno.

Perché questa situazione è significativa

Siri è da anni una delle interfacce più visibili di Apple: l’assistente vocale, lo strumento “semplice”, il compagno quotidiano del dispositivo.
Quando un progetto interno così centrale presenta ritardi e dubbi interni, è indicativo di due cose:

  • la complessità crescente del compito (integrare IA evoluta, contesto utente, privacy, elaborazione on-device)
  • la maturità del mercato AI: gli utenti non accettano più “assistenti che rispondono male” o “non capiscono il contesto”.

Apple appare dunque in una fase cruciale: ottimizzare l’esperienza senza sacrificare l’efficienza e la reputazione. Se avrà successo, potrà rilanciare Siri come assistente “intelligente” davvero moderno. Se non lo farà, rischia di perdere ulteriore terreno rispetto ai concorrenti.

Considerazioni finali

Il fatto che Apple riconosca internamente le sfide è — a mio avviso — un segnale positivo: meglio ritardare e arrivare con un prodotto ben rifinito che lanciare in fretta qualcosa che delude.
Tuttavia, la pressione è alta: gli utenti, gli sviluppatori e soprattutto la concorrenza non stanno ad aspettare.
Io credo che iOS 26.4 con la nuova Siri possa davvero rappresentare una svolta — ma solo se Apple manterrà la promessa di qualità, coerenza e innovazione.
Per adesso, vale la pena osservare da vicino, ma con un pizzico di cautela.

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://it.linkedin.com/in/salmacri
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per passione e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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