I ricercatori dell’Università della California a San Francisco hanno scoperto un meccanismo innovativo che potrebbe rivoluzionare la lotta contro il cancro. Pubblicato su Nature Biotechnology, il loro studio rivela che le cellule adipose, spesso considerate solo come riserve di energia, possono essere geneticamente modificate per privare le cellule tumorali delle risorse necessarie alla loro crescita.
Grazie a tecniche avanzate di ingegneria cellulare, queste cellule adipose riprogrammate hanno dimostrato in laboratorio la capacità di rallentare o addirittura fermare la progressione di diversi tipi di tumori. Le cellule adipose si dividono in tre categorie: le cellule bianche, che immagazzinano energia; le cellule brune, che bruciano calorie per produrre calore; e le cellule beige, che combinano le proprietà delle prime due.
I ricercatori hanno sfruttato le cellule beige utilizzando lo strumento CRISPR per attivare un gene chiave, UCP1, che conferisce loro una maggiore capacità metabolica. Una volta modificate, queste cellule adipose si comportano in modo diverso: consumano più energia e assorbono i nutrienti necessari alla crescita delle cellule tumorali. Questa competizione metabolica indebolisce i tumori, che non possono più svilupparsi normalmente.
Questo approccio potrebbe offrire un’alternativa ai trattamenti convenzionali, privando direttamente le cellule maligne delle risorse di cui hanno bisogno. La scoperta apre nuove prospettive nella ricerca oncologica, suggerendo che le cellule adipose potrebbero diventare un’arma potente nella lotta contro il cancro.
Fonte: Techno Science
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