Samsung sembra pronta a portare la rivoluzione pieghevole a un livello completamente nuovo. Dopo anni di rumor e prototipi mostrati a porte chiuse, il colosso coreano si prepara a lanciare il suo primo dispositivo tri-folding, il Galaxy Z TriFold. E, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe finalmente arrivare anche negli Stati Uniti, non solo in Asia.
Cosa sappiamo finora
Dai documenti tecnici trapelati, il nuovo Galaxy Z TriFold sembra ormai pronto alla produzione e alle prime certificazioni ufficiali. Le sigle interne che circolano online indicano più varianti, destinate a mercati diversi — Corea del Sud, Europa, Asia e persino Stati Uniti. Questo è un segnale forte: il dispositivo potrebbe non restare confinato ai mercati orientali come molti si aspettavano.
Il design, per quanto ancora non ufficiale, è ormai chiaro: un dispositivo dotato di due cerniere e tre pannelli display che si aprono come un foglio a fisarmonica, offrendo un’esperienza a metà tra smartphone e tablet. Da chiuso, sembra un telefono un po’ più spesso di un normale pieghevole; da aperto, diventa un maxi-display quasi quadrato, ideale per lavorare, guardare video o gestire più app insieme.
Perché questo lancio è importante
Il Galaxy Z TriFold rappresenta un nuovo paradigma nel mondo mobile. Non è semplicemente un “Fold 3.0”, ma un passo verso una categoria nuova: quella dei dispositivi multi-fold, pensati per sostituire sia il telefono che il tablet.
Samsung è stata pioniera dei foldable, ma ora deve difendere la sua posizione da una concorrenza sempre più agguerrita — Huawei, Vivo e altri brand cinesi hanno già mostrato concept simili. Portare il TriFold su scala globale sarebbe un segnale chiaro: Samsung non vuole solo innovare, ma anche dettare la direzione del mercato.
In più, il formato tri-pieghevole apre possibilità reali per la produttività: tre app aperte in contemporanea, un’area di lavoro grande come un piccolo tablet, e un livello di multitasking mai visto prima su uno smartphone.
Cosa aspettarsi dal punto di vista tecnico
Anche se le specifiche definitive non sono ancora ufficiali, è quasi certo che Samsung utilizzerà un pannello AMOLED Flex di nuova generazione capace di resistere a decine di migliaia di aperture, con refresh rate a 120 Hz e luminosità di punta superiore ai modelli attuali.
Il processore dovrebbe essere uno Snapdragon 8 Gen 4 for Galaxy, accompagnato da 12 o 16 GB di RAM e memoria fino a 1 TB. È probabile anche la presenza di una grande batteria divisa in due moduli e di un sistema di raffreddamento ottimizzato, viste le dimensioni del display interno.
Sul fronte fotografico, ci si aspetta un setup a tripla fotocamera con sensore principale da 200 MP, grandangolare e teleobiettivo, mentre la fotocamera frontale potrebbe essere integrata sotto al display.
I punti critici
L’entusiasmo è alto, ma restano diversi interrogativi. Prima di tutto il prezzo: si parla di una cifra che potrebbe superare i 2.000 euro, rendendolo più un oggetto da collezione o per professionisti che un prodotto mainstream.
C’è poi la questione della durabilità. Due cerniere e tre pannelli significano più stress meccanico e più punti deboli. Samsung sostiene di aver sviluppato un nuovo tipo di “Ultra Thin Glass” rinforzato, ma solo i test reali potranno confermare se il dispositivo sarà davvero affidabile nel tempo.
Infine, il fattore praticità: un device del genere sarà inevitabilmente più spesso e più pesante di un normale smartphone. Non è detto che il pubblico generale sia pronto a portarsi in tasca un “mini-tablet” tutti i giorni.
Considerazioni finali
Da appassionato di tecnologia e amante dei foldable, trovo il Galaxy Z TriFold uno dei progetti più affascinanti degli ultimi anni. È un dispositivo che esprime perfettamente l’idea di futuro: portare un’esperienza da tablet in un corpo che entra in tasca.
Tuttavia, come spesso accade con i prodotti di prima generazione, credo che il TriFold sarà più una vetrina tecnologica che un best seller. Sarà un oggetto di desiderio, destinato ai fan del brand e agli early adopter, ma fondamentale per aprire la strada alla generazione successiva.
Personalmente non vedo l’ora di provarlo. Se Samsung riuscirà a mantenere equilibrio tra prestazioni, autonomia e robustezza, potrebbe davvero ridefinire il concetto di smartphone.
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