Con una recente datazione di 5.200 anni, il monumento delle pietre di Flagstones nell’Inghilterra meridionale è ora considerato il più antico grande cerchio di pietre conosciuto in Gran Bretagna. La datazione al radiocarbonio di alcuni manufatti e resti sepolti sotto il monumento ha rivelato che Flagstones fu eretto intorno al 3.200 a.C., almeno 200 anni prima di quanto si pensasse in precedenza. Questa scoperta rappresenta un piccolo momento eureka, fornendo un contesto temporale che spiega le enigmatiche caratteristiche ibride del monumento. Suggerisce inoltre che Flagstones fosse un precursore dei cerchi di pietra che seguirono, incluso Stonehenge, eretto 5.100 anni fa.
Flagstones è un monumento insolito: un recinto perfettamente circolare, con sepolture e cremazioni associate. “Da un certo punto di vista, assomiglia a monumenti precedenti, che chiamiamo recinti a camminata, e in altri, ricorda un po’ quelli successivi, che chiamiamo henges”, afferma l’archeologa Susan Greaney dell’Università di Exeter nel Regno Unito. “Non sapevamo dove collocarlo tra questi tipi di monumenti, ma la cronologia rivista lo posiziona in un periodo più antico di quanto ci aspettassimo”.
I pilastri di Flagstones sono rimasti nascosti sotto terra a Dorchester per migliaia di anni. Indizi della loro presenza emersero nel 1890, quando un singolo “sarsen” – un grande blocco di arenaria – fu scavato dal giardino dell’autore Thomas Hardy, con ossa e ceneri sepolte in una fossa sottostante. Tuttavia, la vera estensione del monumento non fu rivelata fino agli anni ’80, quando i lavoratori che preparavano il terreno per una strada scoprirono altre fosse sotterranee e sarsen, disposte in un grande cerchio di 100 metri di diametro.
Alcune delle pareti delle fosse erano incise, e molte contenevano resti umani, alcuni cremati, altri di bambini sepolti. Gli archeologi hanno paragonato Flagstones a siti circolari simili, tutti con fosse e cremazioni, e una marcata assenza di altri manufatti, suggerendo almeno uno scopo funerario parziale.
Fonte: Science Alert
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