Il paradosso del cancro negli animali di grandi dimensioni
Nonostante decenni di ricerca, gli scienziati hanno faticato a spiegare perché i tassi di cancro maligno non sembrano aumentare con le dimensioni di una specie animale. Tuttavia, un nuovo studio potrebbe aver risolto questo paradosso, scoprendo che specie più grandi come giraffe e pitoni hanno effettivamente tassi di cancro più alti rispetto a specie più piccole come pipistrelli e rane.
Un nuovo approccio statistico
Il biologo computazionale George Butler dell’University College London e i suoi colleghi sospettano che questa tendenza sia stata trascurata a lungo perché gli studi precedenti non avevano campioni sufficienti di ciascuna specie e utilizzavano metodi che distorcevano i risultati. Utilizzando un approccio statistico diverso, Butler e il suo team hanno esaminato 263 specie di anfibi, uccelli, mammiferi e rettili, aggregando i dati sulla prevalenza del cancro prima di analizzarli.
Scoperte sorprendenti
Il biologo evoluzionista Chris Venditti dell’Università di Reading ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che specie più grandi come gli elefanti affrontano tassi di cancro più elevati, esattamente ciò che ci si aspetterebbe dato che hanno molte più cellule che potrebbero andare storte”. Tuttavia, alcune specie sfidano questa tendenza. Ad esempio, il pappagallino ondulato ha un tasso di cancro più di 40 volte superiore a quello previsto per un animale che pesa meno di 30 grammi.
Adattamenti evolutivi
Alcuni animali che sono evoluti rapidamente verso dimensioni maggiori hanno un tasso di cancro inferiore a quello previsto per la loro taglia. La loro incidenza di tumori maligni è paragonabile a quella di animali dieci volte più piccoli, come le tigri. “Quando le specie hanno avuto bisogno di crescere, hanno anche evoluto difese straordinarie contro il cancro”, afferma la biologa evoluzionista Joanna Baker dell’Università di Reading.
Implicazioni per la ricerca sul cancro
Queste difese potrebbero fornire preziose intuizioni per trattare questa insidiosa malattia. “Scoprire quali animali sono naturalmente più abili nel combattere il cancro apre nuove strade entusiasmanti per la ricerca”, afferma Butler. “Studiando queste specie di successo, possiamo comprendere meglio come si sviluppano i tumori e potenzialmente migliorare le strategie di trattamento.”
Fonte: Science Alert
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