domenica, 23 Febbraio 2025
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Un buco nero supermassiccio è in rotta di collisione con la Via Lattea

Una collisione tra la Via Lattea e un buco nero supermassiccio potrebbe essere più vicina di quanto pensassimo

Nascosto nel profondo della galassia nana Grande Nube di Magellano, che orbita attorno alla Via Lattea in un ciclo sempre più stretto, sono stati rilevati segni di un oggetto invisibile di massa pari a circa 600.000 volte quella del Sole. Poiché la Grande Nube di Magellano un giorno si scontrerà con la nostra galassia, ciò significa che anche il buco nero è destinato a precipitare verso di noi.

Ciò che rende questa scoperta ancora più interessante è che il buco nero rientra in un regime di massa raramente osservato, inferiore a un milione di volte la massa del Sole. Se la sua esistenza potrà essere confermata, ci fornirà un nuovo punto di riferimento per comprendere come i buchi neri crescano da masse stellari a mostri giganteschi equivalenti a non solo milioni, ma miliardi di masse solari.

La scoperta, guidata dall’astrofisico Jiwon Jesse Han del Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics (CfA), è stata presentata al The Astrophysical Journal ed è attualmente disponibile sul server di preprint arXiv.

La sfida di individuare i buchi neri

I buchi neri possono essere piuttosto difficili da individuare. A meno che non stiano attivamente inghiottendo materia, un processo che produce una luce abbagliante mentre il materiale viene surriscaldato dall’attrito e dalla gravità, non emettono radiazioni che possiamo rilevare. Ciò significa che gli scienziati devono essere ingegnosi, e uno dei loro trucchi è cercare stelle che si muovono in un modo che non può essere spiegato in altro modo.

Il metodo principale per farlo è misurare le orbite insolite. Ad esempio, studiando attentamente le orbite al centro della Via Lattea, gli astronomi hanno confermato l’esistenza e la massa di Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea (circa 4,3 milioni di masse solari, se sei curioso).

Stelle iperveloci e il meccanismo di Hills

Han e i suoi colleghi non hanno cercato orbite, tuttavia. Invece, la loro ricerca si è concentrata su un altro tipo di moto stellare: le stelle iperveloci, oggetti anomali che viaggiano molto più velocemente della velocità media delle altre stelle nella loro galassia – così veloci che potrebbero persino fuggire nello spazio intergalattico.

Ci sono un certo numero di queste stelle spericolate che sfrecciano attraverso l’alone galattico, destinazione sconosciuta. Il modo in cui queste stelle vengono accelerate ha portato i ricercatori all’idea che potrebbero condurci a buchi neri nascosti. Questo impulso di accelerazione è noto come meccanismo di Hills, un’interazione a tre corpi tra un buco nero e due stelle. Alla fine, la danza gravitazionale porterà un membro di questo terzetto a essere lanciato nello spazio a ipervelocità.

Il telescopio spaziale Gaia, recentemente ritirato, ha trascorso diversi anni nello spazio mappando gli oggetti della Via Lattea, comprese le loro posizioni nello spazio tridimensionale (più difficile di quanto si possa pensare), nonché i loro movimenti e velocità.

Fonte: Science Alert

 

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://sotutto.it
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per puro divertmento e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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