In breve:
I Sunbirds di Pulsar Fusion promettono una svolta nell’esplorazione spaziale, unendo potenza, efficienza e riutilizzabilità. Se avranno successo, potrebbero inaugurare una nuova era di viaggi più veloci ed economici nel Sistema Solare.
Una startup britannica, Pulsar Fusion, ha rivelato un progetto pionieristico che mira a cambiare radicalmente il modo in cui esploriamo lo spazio. Al centro del progetto ci sono i Sunbirds, razzi riutilizzabili a fusione nucleare.
Come funzionano i Sunbirds
- I Sunbirds sono dotati di motori Duel Direct Fusion Drive (DDFD), basati su reazioni a breve impulso tra deuterio e elio-3.
- A differenza dei reattori terrestri, sfruttano il vuoto e le basse temperature naturali dello spazio per facilitare la reazione di fusione.
- L’energia prodotta viene direttamente convertita in propulsione, con velocità di espulsione superiori a quelle dei motori chimici tradizionali.
Obiettivi e vantaggi della tecnologia
- Potrebbero ridurre della metà i tempi di viaggio verso Marte, rendendo le missioni interplanetarie più accessibili.
- Funzionano come rimorchiatori spaziali, agganciandosi ad altri veicoli e spingendoli fuori dall’orbita terrestre.
- Possono anche fornire energia elettrica ai veicoli collegati, agendo come “batterie spaziali”.
- Ogni unità costa circa 90 milioni di dollari, ma il potenziale risparmio sulle missioni a lungo raggio li rende un investimento strategico.
Test e prospettive future
- I primi test a terra si svolgeranno in Inghilterra nel 2025, in grandi camere a vuoto.
- L’obiettivo è una dimostrazione in orbita entro il 2027, anche se i tempi per un prototipo operativo rimangono incerti.
- L’elio-3, raro sulla Terra, potrebbe in futuro essere estratto dalla Luna, rendendo il sistema più sostenibile a lungo termine.
Fonte: Techno Science
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