All’inizio di quest’anno, è emerso un termine curioso e apparentemente tecnico nei documenti scientifici: “microscopia elettronica vegetativa”. Sebbene sembri un concetto avanzato, si tratta in realtà di un errore che si è radicato nei sistemi di intelligenza artificiale (IA), diventando un vero e proprio “fossile digitale”. Questi errori, simili ai fossili biologici intrappolati nella roccia, rischiano di diventare permanenti nel nostro ecosistema informativo.
Il caso della “microscopia elettronica vegetativa” è un esempio lampante di come i sistemi di IA possano perpetuare e amplificare errori all’interno della nostra conoscenza collettiva. Questo termine è nato da una serie di coincidenze sfortunate: due articoli degli anni ’50, pubblicati su Bacteriological Reviews, sono stati scansionati e digitalizzati. Durante questo processo, “vegetativo” è stato erroneamente combinato con “elettrone”, creando così il termine inesistente.
Decenni dopo, la “microscopia elettronica vegetativa” ha iniziato a comparire in alcuni articoli scientifici iraniani, dimostrando come un semplice errore di digitalizzazione e traduzione possa avere un impatto duraturo. Estratti di documenti scansionati mostrano come le interruzioni di colonna analizzate in modo errato abbiano portato all’introduzione del termine “micro”… di elettroni vegetativi.
Questa situazione offre uno sguardo preoccupante su come gli errori possano essere conservati e rafforzati nei sistemi di IA, rendendo difficile la loro eliminazione dai nostri depositi di conoscenza. La “microscopia elettronica vegetativa” è un esempio di come un errore possa diventare parte integrante del nostro ecosistema informativo, simile a un fossile digitale che resiste al passare del tempo.
Fonte: Science Alert
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