domenica, 23 Marzo 2025
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Uno studio rivela che la durata della vita è influenzata più dalle tue scelte che dai tuoi geni

Una delle domande più affascinanti che l’umanità si pone è quanto a lungo vivremo. Questo porta inevitabilmente a chiederci quanto la nostra longevità sia influenzata dall’ambiente e dalle nostre scelte, e quanto invece sia determinata dai nostri geni. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine ha cercato per la prima volta di quantificare i contributi relativi dell’ambiente e dello stile di vita rispetto alla genetica nel determinare come invecchiamo e quanto a lungo viviamo.

Lo studio ha utilizzato dati provenienti dalla UK Biobank, un ampio database nel Regno Unito che contiene informazioni dettagliate sulla salute e lo stile di vita di circa 500.000 persone. I dati disponibili includono informazioni genetiche, cartelle cliniche, immagini e dettagli sullo stile di vita. Una parte separata dello studio ha utilizzato dati da un sottogruppo di oltre 45.000 partecipanti i cui campioni di sangue sono stati sottoposti a “profilazione proteomica”.

La profilazione proteomica è una tecnica relativamente nuova che esamina come le proteine nel corpo cambiano nel tempo per identificare l’età di una persona a livello molecolare. Utilizzando questo metodo, i ricercatori sono stati in grado di stimare la velocità con cui il corpo di un individuo stava effettivamente invecchiando, definita come età biologica, in contrapposizione all’età cronologica (o anni vissuti).

I ricercatori hanno valutato 164 esposizioni ambientali, oltre ai marcatori genetici dei partecipanti per le malattie. Le esposizioni ambientali includevano scelte di stile di vita (ad esempio, fumo, attività fisica), fattori sociali (ad esempio, condizioni di vita, reddito familiare, stato occupazionale) e fattori della prima infanzia, come il peso corporeo durante l’infanzia.

Successivamente, hanno cercato associazioni tra genetica e ambiente e 22 principali malattie legate all’età (come la malattia coronarica e il diabete di tipo 2), mortalità e invecchiamento biologico (come determinato dalla profilazione proteomica).

Quando si trattava di mortalità legata alle malattie, come ci si poteva aspettare, l’età e il sesso spiegavano una parte significativa (circa la metà) della variazione nella durata della vita delle persone. Tuttavia, la scoperta chiave è stata che i fattori ambientali collettivamente rappresentavano circa il 17% della variazione nella durata della vita, mentre i fattori genetici contribuivano per meno del 2%.

Questa scoperta si schiera chiaramente dalla parte del “nurture” nel dibattito “nature versus nurture”. Suggerisce che i fattori ambientali influenzano la salute e la longevità in misura molto maggiore rispetto alla genetica.

 

Fonte: Science Alert

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://sotutto.it
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per puro divertmento e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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