Nel mondo della tecnologia, l’accesso è una questione di prossimità. Ma cosa succede quando i nostri dispositivi diventano le nuove chiavi? Google ha appena fatto un passo in quella direzione annunciando il supporto allo standard Aliro all’interno di Google Wallet su Android e Wear OS. Non si tratta solo di aprire porte: si tratta di ridefinire cosa significa “entrare”.
- 1 Aliro: lo standard che vuole unificare l’accesso digitale
- 2 I quattro principi che lo rendono (potenzialmente) rivoluzionario
- 3 L’alleanza dei colossi: quando Apple, Google e Samsung remano insieme
- 4 Google Wallet si aggiorna: lo smartphone diventa badge digitale
- 5 Cosa cambia per gli utenti?
- 6 Una nuova era per l’accesso digitale?
Aliro: lo standard che vuole unificare l’accesso digitale
Aliro non è un nome inventato da Google, ma un protocollo sviluppato dalla Connectivity Standards Alliance (CSA), la stessa realtà dietro Matter, lo standard unificato per la smart home. Aliro punta a fare per i sistemi di accesso ciò che Matter sta facendo per luci, termostati e prese intelligenti: creare interoperabilità.
Con Aliro, l’idea è semplice: un unico protocollo di comunicazione tra lettori di accesso (porte, tornelli, serrature elettroniche) e dispositivi personali (telefoni, orologi, badge virtuali). Questo avviene grazie all’uso congiunto di tecnologie già presenti nei nostri smartphone: NFC, Bluetooth Low Energy (BLE) e Ultra-Wideband (UWB).
I quattro principi che lo rendono (potenzialmente) rivoluzionario
Aliro si basa su quattro pilastri fondamentali:
- Semplicità: pensato per ridurre la complessità dell’integrazione nei prodotti, facilitando la vita a produttori e utenti finali.
- Flessibilità: adatto a diversi scenari, da edifici commerciali a contesti residenziali, con possibilità di gestire accessi comuni e individuali.
- Sicurezza: progettato per supportare sistemi di accesso avanzati e protetti, sfruttando l’identificazione mobile crittografata.
- Interoperabilità: consente a dispositivi e lettori di marche diverse di parlarsi senza problemi. Una vera rarità nel mondo dei dispositivi connessi.
L’alleanza dei colossi: quando Apple, Google e Samsung remano insieme
Uno degli aspetti più interessanti di Aliro è che non è un progetto esclusivo di Google. Al contrario, vede il supporto di un gruppo di aziende che raramente si trovano dalla stessa parte del tavolo: Apple, Samsung, Qualcomm, NXP, ASSA ABLOY e altri giganti della sicurezza fisica e digitale.
Questa collaborazione potrebbe rappresentare una svolta per superare la frammentazione che da sempre ostacola l’adozione diffusa di soluzioni smart per l’accesso.
Google Wallet si aggiorna: lo smartphone diventa badge digitale
Con l’ultima versione dei Google Play Services (25.11), Google Wallet introduce il supporto al protocollo Aliro per dispositivi Android e Wear OS dotati di NFC. In pratica, si potrà utilizzare lo smartphone o lo smartwatch per aprire porte compatibili, esattamente come oggi si usano tessere magnetiche o badge.
Per ora, la novità è più promessa che realtà: i dispositivi di accesso compatibili con Aliro sono ancora pochi e il roll-out richiederà tempo. Ma è chiaro che Google sta preparando il terreno per un futuro in cui il portafoglio fisico potrebbe non servire più nemmeno per… entrare in casa.
Cosa cambia per gli utenti?
Nel breve periodo, poco. Ma a medio-lungo termine, l’adozione di Aliro potrebbe cambiare radicalmente il nostro rapporto con gli spazi fisici:
- Niente più duplicati delle chiavi per ospiti o personale.
- Possibilità di gestire gli accessi da remoto.
- Integrazione nativa con hotel, uffici, palestre e complessi residenziali.
- Più sicurezza e tracciabilità rispetto ai sistemi tradizionali.
In altre parole: la chiave del futuro sarà nel tuo telefono, e potrai condividerla con un tocco.
Una nuova era per l’accesso digitale?
Aliro e Google Wallet segnano un cambiamento culturale, non solo tecnologico. Le porte che si aprono con uno smartphone sono una realtà già vista, ma frammentata. Questa iniziativa, supportata da un’alleanza inedita tra i big della tecnologia, potrebbe finalmente offrire una soluzione standardizzata, sicura e universale.
Il futuro dell’accesso è digitale, e Google vuole assicurarsi che ci entriamo… con stile.
Fonte: 9to5Google
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