lunedì, 17 Novembre 2025
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Le emergenze in volo più comuni (ma meno catastrofiche di quanto pensi)

Volare rimane uno dei mezzi più sicuri al mondo, ma è normale che storie di guasti e incidenti alimentino paure irrazionali. In realtà, molte delle avarie che sembrano drammatiche sono eventi noti, frequenti e perfettamente gestiti dai piloti. Secondo un recente approfondimento di ScienceAlert, ci sono almeno quattro tipi di “emergenze” che accadono più spesso di quanto immaginiamo e che raramente rappresentano un pericolo reale.

Problemi di climatizzazione e pressurizzazione

Un aereo che vola a oltre 10.000 metri deve mantenere la cabina a una pressione equivalente a circa 2.400 metri. Se qualcosa si guasta — un condotto che perde o un sistema di pressurizzazione difettoso — la cabina può cominciare a “salire” virtualmente di quota.

I passeggeri possono percepire orecchie tappate o leggere differenze di pressione, e in casi più seri l’aereo inizia una discesa controllata. Le maschere dell’ossigeno scendono automaticamente, ma questo non significa che il velivolo sia in pericolo.

In cabina di pilotaggio, la procedura è chiara: indossare le maschere, segnalare l’emergenza e scendere rapidamente a un’altitudine sicura. In genere l’aereo atterra senza ulteriori problemi.

Guasto a un motore

Sembra la peggiore delle notizie, ma un motore che si spegne non equivale a una catastrofe. Gli aerei commerciali a due motori sono progettati per volare e atterrare in sicurezza anche con un solo propulsore attivo.

Chi è seduto in cabina può percepire un forte rumore o una vibrazione, magari un improvviso silenzio da un lato dell’aereo. Ma il velivolo resta perfettamente controllabile. I piloti riducono quota, spengono il motore danneggiato e pianificano un rientro o un atterraggio alternativo.

Solo casi eccezionali, come l’ormai celebre “Miracle on the Hudson”, comportano la perdita di entrambi i motori. E anche lì, addestramento e sangue freddo hanno fatto la differenza.

Guasti idraulici e problemi ai comandi di volo

Flap, timone e carrello sono mossi da sistemi idraulici o elettrici con diversi livelli di ridondanza. Quando uno di questi si guasta, entra in funzione un sistema di backup.

Il passeggero difficilmente se ne accorge, se non per una sensazione di volo più “morbido” o per un atterraggio leggermente più lungo. I piloti eseguono procedure dedicate, usano circuiti alternativi e comunicano con la torre per ricevere assistenza prioritaria.

È un imprevisto serio, ma non critico. I casi di perdita totale dei controlli sono oggi praticamente nulli grazie all’elettronica e alla ridondanza dei sistemi moderni.

Malfunzionamenti elettrici e sistemi avariati

In un aereo moderno convivono centinaia di circuiti e sensori. È quindi normale che uno di questi, di tanto in tanto, smetta di funzionare.

Può trattarsi di un display che si blocca, un allarme falso o la disattivazione temporanea di un sistema secondario. La cabina di pilotaggio è piena di backup: batterie ausiliarie, bus elettrici separati e strumenti analogici che entrano in gioco in pochi secondi.

Un blackout completo è rarissimo e, anche in quel caso, i piloti possono contare su generatori d’emergenza e batterie di riserva che permettono di concludere il volo in sicurezza.

Perché queste emergenze non sono così pericolose

La chiave sta nella progettazione. Ogni aereo commerciale è costruito con ridondanze multiple per ogni sistema critico. Se un componente si guasta, ce n’è sempre un altro pronto a subentrare. I piloti si addestrano continuamente in simulatori che riproducono queste situazioni e conoscono a memoria le checklist di emergenza.

Le compagnie aeree eseguono controlli di manutenzione costanti, anche su parti che non hanno mai mostrato problemi. E i moderni sensori segnalano anomalie molto prima che possano diventare pericolose.

Il risultato è che la probabilità di un incidente grave resta infinitesimale: statisticamente, volare è decine di volte più sicuro che viaggiare in automobile.

Considerazioni

Quando leggo di un “guasto in volo” o di un “atterraggio d’emergenza”, penso più al lavoro dei piloti che al pericolo. Questi eventi dimostrano quanto sia sofisticato il mondo dell’aviazione moderna, dove nulla è lasciato al caso e ogni emergenza è già stata simulata centinaia di volte.

La paura del volo nasce spesso da ciò che non conosciamo. Ma dietro ogni maschera d’ossigeno che scende, ogni spia che si accende, ci sono anni di ingegneria, addestramento e prontezza che rendono il cielo uno dei luoghi più sicuri in cui possiamo trovarci.

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Salvatore Macrì
Salvatore Macrìhttps://it.linkedin.com/in/salmacri
Amante della tecnologia, della buona musica e della SEO, scrivo articoli per passione e per delucidare delle tematiche legate alla vita quotidiana per rendere questo mondo meno complicato. Sensibile ai temi ambientali e strenue sostenitore di una "green revolution" che nasca dal basso.
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