Scoperta di uno scheletro di 1.800 anni in Gran Bretagna romana
- 1 Scoperta di uno scheletro di 1.800 anni in Gran Bretagna romana
- 2 Analisi delle ossa e ipotesi degli studiosi
- 3 Contesto del cimitero e scenari proposti
- 4 Logistica dell’importazione di un leone
- 5 Reazioni degli esperti e contributo alla comprensione storica
- 6 Gladiatori e venatores nella Roma antica
Un recente ritrovamento archeologico in Gran Bretagna ha portato alla luce uno scheletro di 1.800 anni fa, appartenente a un uomo di età compresa tra i 26 e i 35 anni. Le ossa presentano segni di morsi che suggeriscono una morte violenta, probabilmente causata da un grande felino come un leone. Questa scoperta offre una nuova prospettiva sulle pratiche spettacolari e brutali dell’epoca romana.
Analisi delle ossa e ipotesi degli studiosi
Le analisi condotte sui resti, pubblicate su PLOS One, indicano che l’uomo è stato decapitato e ha subito ferite tipiche di un attacco da parte di un grande felino. Gli studiosi ritengono che queste ferite siano compatibili con quelle documentate in altri casi di attacchi da parte di grandi felini. Il luogo di sepoltura, un cimitero a York, anticamente Eboracum, noto per ospitare altri gladiatori, supporta l’ipotesi di un combattimento nell’arena.
Contesto del cimitero e scenari proposti
Altri scheletri rinvenuti nel sito mostrano traumi guariti, segno di combattimenti ripetuti, e molti di essi sono stati decapitati, una pratica associata ai gladiatori sconfitti. Lo studio propone due scenari per spiegare la morte dell’uomo: potrebbe essere stato un gladiatore addestrato che combatteva con un’arma o un condannato a morte che lottava a mani nude. Gli studiosi propendono per la prima ipotesi, data la natura del cimitero e le ferite osservate.
Logistica dell’importazione di un leone
L’importazione di un leone fino a York dall’Africa del Nord avrebbe rappresentato una sfida logistica significativa, richiedendo trasporto via mare, fiume e strada. I responsabili dell’animale avrebbero dovuto affrontare notevoli ostacoli per nutrirlo e trasportarlo in sicurezza, senza contare lo stress subito dall’animale durante il viaggio.
Reazioni degli esperti e contributo alla comprensione storica
Le reazioni degli esperti esterni allo studio sono contrastanti. Alcuni mettono in dubbio l’identificazione dell’uomo come gladiatore, suggerendo che potrebbe trattarsi di un condannato o che i morsi provengano da lupi locali. Altri trovano le conclusioni plausibili e ben supportate, riconoscendo un contributo significativo alla comprensione dei combattimenti nell’arena romana.
Gladiatori e venatores nella Roma antica
Nella Roma antica, i gladiatori e i venatores erano due tipi distinti di combattenti nelle arene. I gladiatori si affrontavano principalmente tra loro o contro animali in combattimenti regolamentati, mentre i venatores erano addestrati specificamente per combattere bestie selvagge. I condannati a morte, invece, venivano spesso utilizzati in spettacoli cruenti senza possibilità di sopravvivenza.
Fonte: Techno Science
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