Scopri le aurore di Giove: un fenomeno affascinante
Le aurore di Giove, catturate in infrarosso dal telescopio Webb, rivelano un’attività dinamica senza precedenti. A differenza delle aurore terrestri, quelle di Giove sono alimentate da particelle provenienti non solo dal Sole, ma anche dalle sue lune vulcaniche, come Io. Questa scoperta apre nuove prospettive sull’interazione tra il campo magnetico di Giove e il suo ambiente spaziale.
Osservazioni sorprendenti dai telescopi Webb e Hubble
Le osservazioni combinate dei telescopi Webb e Hubble hanno rivelato differenze sorprendenti nelle emissioni luminose. Alcune delle luci più brillanti rilevate da Webb non hanno un equivalente nei dati di Hubble. Questa divergenza solleva nuove domande sui meccanismi che operano nell’atmosfera di Giove e sulla natura delle particelle che vi interagiscono.
La rapida variabilità delle aurore di Giove
Il team di ricerca, guidato da Jonathan Nichols, è rimasto particolarmente sorpreso dalla rapidità dei cambiamenti osservati. Le aurore di Giove possono variare in intensità in pochi secondi, un fenomeno che mette in discussione i modelli attuali di comprensione delle aurore planetarie. Queste osservazioni potrebbero anche chiarire i processi di riscaldamento e raffreddamento nell’alta atmosfera di Giove.
Prossimi passi nella ricerca delle aurore joviane
Le prossime fasi di questa ricerca includono ulteriori osservazioni con Webb e confronti con i dati della sonda Juno. Questi studi potrebbero aiutare a risolvere gli enigmi posti dalle ultime scoperte e a comprendere meglio la dinamica delle aurore joviane. I risultati di questi lavori sono stati pubblicati su Nature Communications, segnando un significativo progresso nello studio dei pianeti giganti.
Come si formano le aurore su Giove?
Le aurore su Giove, come quelle sulla Terra, sono il risultato dell’interazione tra le particelle cariche e il campo magnetico del pianeta. Tuttavia, Giove possiede un campo magnetico estremamente potente, il più intenso del nostro Sistema Solare, che cattura particelle non solo dal vento solare ma anche dalle sue lune, in particolare Io. Queste particelle, accelerate a velocità elevate, entrano in collisione con le molecole dell’atmosfera gioviana, producendo emissioni luminose. A differenza della Terra, dove le aurore sono principalmente visibili vicino ai poli, quelle di Giove possono coprire aree molto più vaste a causa delle dimensioni e della forza del campo magnetico del pianeta.
Analisi delle immagini delle aurore
a) Immagine della luce emessa alle 09:34:20 UT, con una zona di interesse incorniciata in ciano, che misura circa 7100 km. La parte inferiore dell’immagine corrisponde alla longitudine 180° del sistema di riferimento.
b) Curva che mostra l’evoluzione della luce misurata nella zona ciano nel tempo.
c–h) Serie di immagini che mostrano i cambiamenti osservati.
Fonte: Techno Science
Ricevi le ultime attualità sul mondo tech!